SULLA VIA DI BISANZIO

 

DAL 21 AL 29 MARZO UNA MOSTRA ANTOLOGICA DI DORA NIKOLOVA BITTAU AL TEATRO TORDINONA PRESENTATA DALL’ASSOCIAZIONE TORDINONA IN COLLABORAZIONE CON LO SNAD

 

     SULLA VIA DI BISANZIO

                     

Mostra antologica di Dora Nikolova Bittau.

 

Nel descrivere la pittura di Dora Bittau non si può prescindere dal segnalare e rapportarsi alla sua lunghissima militanza artistica di scenografa e costumista nel cinema, nei teatri ed alla televisione del suo paese d’origine, la Bulgaria. La sua pittura ha una genesi simile al profondo ed accurato studio che si effettua ogni qualvolta si inizia a lavorare ad un progetto teatrale o cinematografico sia che si tratti della serie dei Re Bulgari, sia che si cimenti nella vita di Cirillo e Metodio e S. Ignazio Loyola, o che rilegga con occhio moderno la tradizione classica del ritratto o della Madonna con bambino. C’è sempre un lavoro profondo sui testi letterari antichi e sull’iconografia. Si respira nelle sue creazioni l’aria di testi ed autori che lei ha a lungo frequentato sui palcoscenici da Shakespeare a Gogol, da Brecht a Bulgakov. Così come appare evidente la sua passione per il teatro di marionette ed il cinema di animazione. Prendiamo ad esempio i Santi fratelli Cirillo e Metodio: la loro valenza cosmopolita da uomini del IX secolo è perfettamente riletta dalla Bittau nelle sue opere. I dipinti sono delle icone, ma immaginate come in sogno, filtrate da una cultura millenaria stratificata nella memoria collettiva , e raccontano storie con molti personaggi con uno sviluppo da storytelling. In Dora c’è l’intensità di una spiritualità che cancella la storia per crearne una nuova fatta di stratificazioni secolari, metabolizzate e riformulate in modo originale. Come quando entriamo in chiese che ci regalano su pareti contrapposte opere di secoli diversi e di culture altre, mettendo le une accanto alle altre, facendo affiorare parti recuperate di restauri di affreschi bizantini, pitture tardo medievali o rinascimentali  di Simone Martini o Pietro e Ambrogio Lorenzelli, opere barocche, mentre alle parete o sopra gli altari troneggiano madonne occidentali o santi antichi in abiti di altri tempi, appoggiati a colonne greco romane o turco bizantine che tentano di conquistare con vigoria lo spazio che occupano.                                                                                 Ma è nel colore che la qualità della Bittau si esalta. La policromia bizantina si sposa ad un uso modernissimo e scintillante del colore. Così come la rilettura delle immagini tradizionali unisce in se il medioevo, la creatività protogiottesca, l’anima slava e orientale, la grande tradizione rinascimentale e barocca, la contemporaneità impressionista e surreale, la finta naïveté alla Botero senza l’obesità disturbante, e la monocromia pompeiana. Il rosso fa da padrone, certo, ma non mancano degli originalissimi verdi, celesti, ocra, ori, blu…                                                                         Ricordo che alcune opere di Dora Nikolova Bittau sono state le immagini di alcune manifestazioni nazionali dello SNAD e della fondazione teatrale Favi, cioè le rassegne “Schegge d’Autore” e “Luce sul proscenio”.                                                                                           Infine i Santi Cirillo e Metodio scacciati dalla Moravia, e tutti i trionfanti ed orgogliosi Re Bulgari ci fanno ricordare ancora una volta, e se ce ne fosse ancora bisogno, ma purtroppo pare di sì, che l’identità culturale è qualcosa che non si può cancellare o nascondere, per esempio con una guerra. E nel rivedere le immagini quasi infernali di guerrieri a volte attoniti, a volte satanici a volte angelicati, viene da ripensare alla frase tratta dai Prolegomeni al Vangelo del IX secolo che è dipinta su di un opera di Dora:                                                                                                           Sono nudi senza libri tutti i popoli                                                          Non potendo lottare senza armi                                                                Con il nemico delle nostre anime.

 

Renato Giordano

Roma, marzo 2022

 

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1 commenti:


  1. Grazie Dr. Giordano, per la solenne introduzione della mia mostra. Il testo per se è una vera opera d’arte!

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