Vincitori e testi III edizione Luce sul Proscenio

GIULIA GALLO

 

 BIOGRAFIA

 

Giulia Gallo, nata a Taranto il 22/06/1994, è attrice e modella, laureata in “Lettere – Arti e scienze delle Spettacolo”. Si avvicina al teatro da bambina, continuando e proseguendo gli studi di recitazione a Roma, dove si trasferisce dopo il liceo, pur conservando un profondo attaccamento per la sua città natale.

Coltiva la passione per il teatro ed il cinema, trasferendola al mondo della moda, garantendosi una notorietà per le sue qualità di performer, più che semplice indossatrice sulle passerelle; attrice in cortometraggi, spot e spettacoli teatrali, è conosciuta a livello nazionale per la sua presenza su Rai2 in diverse trasmissioni e in eventi di Alta Moda.

 

IL TESTO TEATRALE

 

19/CIRCE è un testo teatrale   scritto da Giulia Gallo, ispirato al mito di Circe, la maga seducente di cui si è tanto parlato in letteratura e che suscita sempre un grande fascino.

“Benvenuti: questa è la mia isola deserta. 

La storia si ripeterà uguale a se stessa, temo. Qui tutto è possibile.

Io sono Circe: tu cosa sai di me?”

Un viaggio oltre i confini della connotazione Omerica; la donna prende voce, in un tempo non definito, tra sogno e realtà.

Il mito si racconta, mostrando la sua parte più nascosta.

Tre prospettive diverse, un flusso di coscienza travolgente, senza sosta: parole, immagini, suoni.

Cosa succederebbe se Circe voltasse pagina e decidesse di cambiare la storia?

L’opera è una contemporanea interpretazione della “maga dai bei capelli ricci e dalla voce umana” che utilizza contaminazioni passate, come la Circe di Julia Augusta Webster, e attuali, come i versi di Margaret Atwood; le citazioni si fondono nel monologo di Giulia Gallo, per dar voce ad una nuova originale e moderna Circe.

Circe di Giulia Gallo. Con Giorgio Consoli e Giulia Gallo . Regia di Giulia Gallo Regia video di Enrico Acciani. Abiti Gianmarco Funari. Foto Claudia D’Alò.

ANNA PISCOPO 

BIOGRAFIA

Anna Piscopo studia come autrice all’Accademia Nazionale d’arte drammatica “Silvio D’Amico”. Prosegue la sua ricerca come autrice e attrice nel “Laboratorio permanente sul metodo Stanislavskij-Strasberg” condotto da Sergio Valastro e con il regista Luciano Colavero. Lavora come attrice in svariate produzioni teatrali e cinematografiche. Lavora come drammaturga per il Gruppo Mòtumus. Nel 2016 vince il Premio Rai Carlo Bixio con la sceneggiatura di serie tv originale “Angry Kidz”. Con il one-girl-show “Mangia!” (che si prepara a diventare un film),vince diversi premi. Nel 2019 fonda Terza Repubblica, video blog di satira politica e sociale

IL TESTO TEATRALE

VAI A RUBARE A SAN NICOLA! è una fiaba moderna che scardina i ruoli di genere delle fiabe classiche, riscrivendo una leggenda appartenente alla tradizione popolare e religiosa della città di Bari: il furto delle ossa di San Nicola da Mira. Se nella storia originale a rubare le ossa del Santo fu una nave carica di marinai, nella nostra storia è una povera sartina a riscattare le sorti di Bari e la sua stessa vita. Annetta, pur avendo ancora molti pretendenti, a quasi 30 anni preferisce rimanere zitella perché non riesce ad innamorarsi di nessuno. Un giorno incontra Matteo, un losco marinaio che per lei ha tutto il fascino del maschio verace. Si fa mettere incinta nel tentativo di convincerlo a sposarla, ma lui la rifiuta. Disonorata agli occhi di tutta la città -portata in scena con un presepio alle cui statuine la protagonista si rivolge- Annetta, pur di salvare il figlio che porta in grembo, che i genitori vorrebbero uccidere e fare a pezzetti sott’olio, si traveste da uomo e parte su una flotta di marinai organizzata dai signori della città per andare a rubare le ossa di San Nicola dalla Turchia. È la storia del riscatto di una donna del Sud povera ed emarginata che, diventando protagonista ed eroina di una fiaba, ridà dignità al suo genere, al suo ceto sociale e alla sua lingua. Il testo è in un dialetto che sporca l’italiano e si snoda in un andamento musicale, ricco di assonanze e ripetizioni, ma sempre nell’ambito di una comunicazione molto concreta, l’unica di cui questo personaggio è capace. È un flusso sonoro che restituisce la capacità di ammaliare, di trascinare nelle spire del racconto, di vivere con passione e tenacia, che hanno solo certe donne del sud. L’impianto scenico restituirà la magia delle fiabe, in un gioco di luci e ombre. Si userà l’abito della Madonna Addolorata come immagine da trasformare e liberare sul piano simbolico e scenico. Un presepe della città di Bari con tanto di statuine fa da scenografia, insieme ad una grande tinozza: il mare.

Vai a rubare a S.Nicola! di e con Anna Piscopo
diretto da Lamberto Carrozzi
Scene Panagiotis SamsarelosLuci Ettore Bianco

 

 

 

 

EDOARDO VIVIANI 

 

BIOGRAFIA

Edoardo Viviani ha frequentato la Facoltà di Scienze della

Comunicazione. Per la sua formazione artistica frequenta nel

2018/19 l’Actor’s Planet di R. Izzo e l’Acting masterclass con

Ferzan Ozpetek. nel 2016 con la compagnia Artemide Verde

partecipa allo spettacolo Pirandello mon amour, nel 2018 con la

compagnia musicattori allo spettacolo Spaccaroma e al “Primo

bacio” con la regia di Renato Giordano. Per il cinema partecipa

come assistente alla regia al film Inattesa presenza e ai cortometraggi

Addicted 1-2-3 di F. Moccia, G. Manfredonia, S. Reali.

Cura la rubrica di poesia sul giornale on-line La lanterna

 

IL TESTO TEATRALE

“LUCE E ABISSO – La dannazione di Caravaggio” è un testo teatrale che si svolge nel carcere di Tor di Nona, durante la prima prigionia dell’artista  nel novembre del 1600, l’anno in cui il Merisi malmenò e percosse con un bastone Girolamo Stampa da Montepulciano, un nobile ospite del prelato. Il confronto tra lui e il Cardinale Del Monte, suo committente e protettore, è un acceso dialogo in cui i due personaggi, vogliono affermare la propria visione dell’arte e della vita, ma nessuno dei due prevarrà sull’altro, e Caravaggio, continuerà la propria esistenza di uomo e di artista, tra luce e abisso.

Luce e Abisso (La dannazione di Caravaggio) di Edoardo Viviani. Con Edoardo Viviani (Michelangelo Merisi  detto Caravaggio) e Giancarlo Gori (Cardinale Francesco Maria Del Monte). Regia di Giancarlo Gori.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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