Scena & Schermo 2008 parte 1°




Dal 22 aprile al Tordinona le nuove: "SCHEGGE D'AUTORE" Da oggi l'ottava edizione dei " corti teatrali" presentati tra il "Tordinona" e il "Colosseo". di Carlo Rosati

80423 – All’apertura delle "Schegge 2008": LA FAVOLA DEL TORDINONA

Il libro di Renato Giordano prima dei "corti" della giornata inaugurale. Schegge di Giordano, Bernard, Randazzo e Perrotta.

di Carlo Rosati

Roma (23.4.08) – Sono iniziate al Tordinona le "Schegge 2008" la manifestazione ideata da Renato Giordano per i "corti" teatrali e organizzata dallo Snad e dall’Enap, che è stata preceduta dalla presentazione del libro di Giordano sul teatro Tordinona, sulla sua storia e sui suoi ricordi personali nel teatro che dirige dal 1985, ma la cui storia è iniziata molto prima, dai tempi dei Papi, dal ‘600, fino a quella più recente, che risale ad almeno 100 anni fa, quando questo teatro è stato quello della Compagnia di Pirandello, ha ospitato prime mondiali di Tennessee Williams e Fassbinder, ma anche quelle, come ricordo, del teatro di avanguardia degli anni Settanta, come "Le 120 giornate di Sodoma" di Vasilicò o i Beckett-Godot, su biciclette inimmaginabili, di Macedonio.

Il Tordinona è un teatro destinato alla chiusura, fissata per il mese di giugno, che ha già rischiato di chiudere nel febbraio di quest’anno e la presentazione de "La favola del Tordinona" del suo direttore, Renato Giordano, ha preceduto la manifestazione di "Schegge" 2008, per il quale sono intervenuti, per ricordare la storia e l’importanza di questo teatro, che fino agli anni Sessanta aveva legato il suo nome a quello del grande Pirandello, Turi Vasile, presidente dello Snad, che ha sottolineato tra l’altro che il Tordinona è uno dei pochi teatri che esprime una realtà contemporanea, che il grande teatro non esprime più; mentre Franco Portone, presidente della Giuria di "Schegge", ha sottolineato il suo ruolo per favorire una nuova drammaturgia nazionale

Le "Schegge d’autore 2008" sono state aperte da "Labbra serrate" di Renato Giordano, proposto fuori concorso, con due killer, Gino e Tony, il primo siciliano, il secondo italo-americano, che dovrebbero far "saltare", secondo il linguaggio di certi mammasantissima della mafia o di altri enti, governativi e non, un giudice; anche per riportare a più miti consigli quelli che lo seguiranno. Un pezzo di teatro portato sulla scena da Cesare Biondolillo, Marco Feo, Debora Capriotti, ma mentre Tony, l’italo-americano è un professionista proiettato sulla meta, l’uccisione del giudice, quindi gelido, preciso, razionale, l’altro è emotivo e spaccone, un mafioso irrazionale, un quaqquaraqqua’, spinto dalla molla dell’emotività. Tutto precipita quando arriva una donna portata da Gino che alla fine fa cadere anche Tony, Lucia, e le cose precipitano dopo aver realizzato l’incarico ricevuto.

"Lila", la seconda scheggia in concorso è un monologo di Enrico Bernard, che l’ha messa in scena con l’interessante Sonia Topazio e la sempre meravigliosa e inimitabile voce, fuori campo, di Arnoldo Foà. Un "corto" strano illustrato dalla bella presenza dell’attrice che interloquisce con la sua voce interiore. E' ambientato in una notte, questo risveglio di una giovane donna, che deve aprire un bar ed esce da un sogno incubo.

Molto variegato e facilmente comunicativo, al contrario, "Una volta l’anno", di Francesco Randazzo, con Rossana Veracierta e Monica Mariotti, che riporta da un parrucchiere due signore fuori le righe, che nel loro trattamento dei capello parlano di tutto, dalla loro antipatia per le giovani "ascellari", che sembrano che l’abbiano soltanto loro, alle antipatiche amanti, alla loro vita. Parlano su tutto, dandosi l’appuntamento in questo divertente "noir" al prossimo anno, dopo aver eliminato il marito e l’amante di una, e il padre e la madre dell’altra.

Più intimo, più riversato nel rispetto, quasi esagerato, nonostante le avances sulla panchina, è il "Matilde di Canossa" di Massimiliano Perrotta, interpretato da Stefano Benassi e Alessandra Ventimiglia. Un corteggiamento che non arriva a buon fine soltanto per la svagatezza del corteggiatore che non si accorge dei segnali della corteggiata. Una serata, questa prima di "Schegge", che mette in evidenza la forza interpretativa e canterina delle protagoniste di "Una volta all’anno" di Randazzo, Rossana Veracierta e Monica Mariotti, che con le loro canzoni e le loro danze hanno dato lustro alla prima serata di "Schegge 2008".

Da venerdì 25, sempre al teatro Tordinona, verranno proposti gli spettacoli del secondo gruppo delle "Schegge d’autore": "Dissolvenza" di Alessandro Veronese, con Francesca Gavazzi e Giulia Gibbon, "E voilà l’aujourd’uisme" di Anna Cantagallo, con Carlo Altomonte, Chiara Politane, Emanuele Piemonti per la regia di Giulia Altomonte; "Medea alla luna" di Francesca De Rossi, con Anna Maria Severini; "L’isola" di Roberto Morpurgo, con Francesco Colosimo e "Once in Holliwood" di Fabrizio Caleffi, con Fabrizio Caleffi e il Celebrity actors team per la regia di Monika Nagy.

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