Cronache Teatrali Romane 3





di Franco Vivona, primavera 2013











Cronache Teatrali di Franco Vivona - Primavera 2013 Una interessante panoramica degli spettacoli teatrali, in questa intensa primavera culturale romana, che hanno appena debuttato o che stanno per debuttare, nelle varie sale della Capitale.

di Franco Vivona

Teatro Sala Uno, Barboni, della scrittrice Maricla Boggio

con la regia di Mario Prosperi, uno spettacolo intenso, vibrante, ben scritto e molto attuale, diretto ed interpretato da Mario Prosperi insieme a Paola Sebastiani, Gino Nardella, Roberto Zorzut, Beatrice Messa e Gabriele Granito. Col titolo Barboni: favola metropolitana Mario Prosperi si accinge a mettere in scena il quarto testo di Maricla Boggio, dopo Doppiaggio (2003), Sibilla (2007) e Scena prima (2011). Si tratta del primo che viene presentato come progetto finanziato dalla Regione Lazio al Teatro Sala Uno, ma si sono citati i precedenti perché provano una convergenza artistica. Il testo di cui parliamo è impertinente e puntuale, perché i barboni che troviamo in esso sono neobarboni: sono esponenti di una classe media ridotta ai cartoni. C'è chi ha una motivazione di libertà, di ribellione, chi invece in questa libertà si è trovato a causa di un licenziamento; c'è un barbone da generazioni, qualcuno per cui è uno stile di vita ereditario; c'è chi grida al vento maledizioni al coniuge infedele, chi dà fuoco ai cartoni in cui vivono i barboni, col rischio di bruciarli vivi, c'è un universitario che li soccorre come volontario della Caritas e una suora, suor Palla, che cucina polpette da distribuire. La trama si movimenta quando un'ex attrice, Gloria, capita nel suo vagabondaggio sotto il portico di un palazzo dove riconosce tra il piccolo popolo dei senza casa un gentiluomo, ora in fuga da se stesso, con cui condivise un periodo più fortunato della vita. Gloria gli rivela che sta pensando ad un film sui barboni, una “favola metropolitana”, per cui vuole conoscerli bene, fare per un po' la stessa vita, interrogare i loro destini. E le viene rivelato intanto che il gentiluomo sta lui stesso studiando i suoi compagni di emarginazione con un fine di utilità sociale: dà loro una possibilità, con piccole somme di cui non rivela la provenienza, di intraprendere attività di loro scelta, purché con un impegno di continuità, e in tal modo combatte la loro autodissoluzione. Questo appare subito a Gloria il soggetto che cercava: il sapore amaro, anche disperato, di una condizione che si considera senza ritorno trova la contraddizione e il sollievo di qualcuno che fa un esercizio volontario di fiducia, ma ricevendo anche un utile dall'impiego delle persone che riscatta dalla miseria. La scena è affidata a Valerio Di Filippo, i costumi ad Helga Williams, le musiche sono suonate dal vivo con il violino da Iris Walther, i ruoli affidati a Mario Prosperi (il principe), Paola Sebastiani (Gloria), Gino Nardella (un barbone chiamato “Internet” perché non lascia mai il computer), Roberto Zorzut (il barbone “da generazioni” che recupera alberi di natale e altre piante), Beatrice Messa (una metallara in rivolta da una famiglia pariolina), Gabriele Granito (il volontario della Caritas che distribuisce le polpette di suor Palla).


Al Teatro Petrolini ,… c’è un morto giù in cantina, di Salvatore Scirè

il bravo Salvatore Scirè ha scritto una commedia nuova di zecca, ambientata in una cittadina del sud, e che viene rappresentata per la prima volta. La pièce narra la curiosa storia di cui sono protagonisti Sasà e Sofia, due coniugi che notano il ripetersi di strani fenomeni in casa. Lei, in realtà, è piuttosto scettica, ma il marito, da buon meridionale, intuisce la presenza di entità diverse e organizza, pertanto, una seduta spiritica, per tentare di risolvere il problema. Effettivamente l’entità si manifesta nel corso della riunione esoterica, rivelando di essere il nonno di Annalisa, la ragazza che dà una mano nelle faccende domestiche, purtroppo rimasta orfana di entrambi i genitori. L’entità, poi, svela molte altre cose, che ovviamente non vi possiamo anticipare! Attorno ai personaggi suddetti, ruotano altre figure importanti e pittoresche, come la famosa medium donna Carmela Parascandolo la marchesa Viendalmonte di Rosmarino, il sindaco Maione, il maresciallo Timoteo Privitera dell’Arma dei CC, il parroco don Policarpo, il postino e l’elettrauto. E poi c’è anche un ingombrante personaggio misterioso! Ovviamente, alla fine della commedia molti dubbi si chiariscono e tutte le caselle vanno magicamente al loro posto. La particolarità del testo è costituita dal fatto che l’Autore tratta con leggerezza e quasi con gioia un tema delicato ed importante: l’aldilà, infatti, viene rappresentato in modo naturale e spontaneo, quasi umanizzato, divertendo lo spettatore ma dandogli, allo stesso tempo, vivaci spunti di riflessione. Il cast è di ottimo livello: Raffaele De Bartolomeis, Gabriella Di Luzio, Debora Zingarello, Matteo Lombardi, Paola Pieravanti, Emily Giardini, Luca Di Cecilia, Fernando Gatta, Adolfo Bianchi Whites e infine il bravo Moretti. Tutti insieme danno vita a una commedia frizzante e assai scorrevole, con caratterizzazioni ben amalgamate fra loro.


Al Teatro di Documenti in scena Morel e la sua invenzione, di Adolfo Bioy Casares

l’invenzione di Morel, di Adolfo Bioy Casares, con la interpretazione di Fernando Cormick, Giuseppe Alagna e Chiara Catalano, per la attenta regia di Paolo Orlandelli è in scena al Documenti a Testaccio. Dopo la versione cinematografica di Emidio Greco (1974), L’invenzione di Morel approda per la prima volta in teatro nel suggestivo spazio del Teatro di Documenti di Roma, con il Patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e dell'Istituto Italo Latino Americano. Fuggiasco e perseguitato, il protagonista de “L’invenzione di Morel”, celebre romanzo di Adolfo Bioy Casares (1914-1999), si rifugia in un’isola maledetta, dove le persone che vi si avventurano muoiono per una malattia sconosciuta. L’isola deserta si popola improvvisamente di personaggi che ripetono sempre le stesse parole e gli stessi movimenti. Una macabra parata nella quale il protagonista finirà per rimanere invischiato. Riprodurre figure umane in carne ed ossa è stato il sogno di ogni inventore, ma è in teatro che questo incantesimo si avvera quotidianamente. Così L’invenzione di Morel diventa realtà sul palcoscenico, intrappolando lo spettatore in una dimensione magica e spettrale, sospesa tra fantasia e fantascienza.


Al Teatro Verde Hansel e Gretel e La giornata mondiale del libro

Al Teatro Verde, davanti alla Stazione Trastevere, tornano i Pipistrelli di Hansel e Gretel. Primo, Secondo e Terzo...esilaranti amici del bosco che introducono la famosa storia dei due fratellini abbandonati, della casetta fatta di dolci, della strega cattiva,...La versione scritta e proposta da Andrea Calabretta e Veronica Olmi, non è fedelissima all'originale ma di essa mantiene i contenuti e il sapore. Le scene, i burattini e i costumi sono ideati e disegnati da Emanuele Luzzati per il Teatro Verde e realizzati da Alessandra Ricci per questo spettacolo. Le musiche originali di Marco Schiavoni ed Enrico Biciocchi. Attori e burattini in scena, nel stile "Teatro Verde", il coinvolgimento è assicurato per pensare, immaginare, ridere e sorridere insieme, ancora una volta, con Andrea Calabretta, Veronica Olmi, Emanuele Caiati, Andrea Maurizi, matinée per le scuole ore 10, il sabato e la domenica alle ore 17. Al Verde si celebra anche La giornata mondiale del libro 2103, con il progetto delle Biblioteche Solidali Leggere fa crescere, promosso dalle Biblioteche di Roma, Ass. Roma InCanta, Ass. Donne di Carta, Teatro Verde Hansel e Gretel e Leggere fa crescere il mondo, con la rassegna dei Cori Solidali, con gli interventi delle Persone Libro, e la distribuzione della Carta dei diritti della lettura.

Franco Vivona
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