Cronache Teatrali Romane 2





di Franco Vivona, febbraio 2013











Cronache Teatrali di Franco Vivona - Febbraio 2013

Un bravo autore italiano in scena a Roma con due drammi : Erinnerung e Sotto il cielo
Di Franco Vivona

Non capita spesso che un autore italiano venga rappresentato nei teatri romani e italiani; ebbene, nel caso del bravo Gianni Guardigli, il successo è stato “doppio”, in quanto nel giro di un mese ha avuto la gioia e la soddisfazione di ottenere un grande e meritato successo di pubblico e di critica in due importanti teatri della Capitale, il Belli e la Sala Uno. Al Belli è stato rappresentato Erinnerung, alla Sala Uno , Sotto il cielo. Ecco, qui di seguito, qualche nota sui due eventi.


Teatro Belli - Erinnerung :

La sorvegliante e Il compleanno, con Michela Martini e Dorotea Aslanidis: il 27 gennaio 1945 furono aperti i cancelli di Auschwitz, campo di concentramento e di sterminio costruito dai nazisti, dove persero la vita oltre un milione di ebrei, tra cui molte migliaia di ebrei italiani. Dal quel momento fu chiaro all’’universo intero cosa accadde. Erinnerung significa ricordo e anche memoria. Lo spettacolo è costruito in maniera speculare. Due monologhi la sorvegliante e il compleanno indagano l’orribile evento della Shoah attraverso le voci di due donne anziane, una vecchia tedesca, divenuta per la propria sopravvivenza guardiana di un campo di concentramento, e una signora borghese ebrea che vive e rivive il giorno del suo compleanno, quando il resto della sua famiglia venne portato via. L’importante presenza della musica tratteggia i segmenti del pensiero e i movimenti interiori delle due protagoniste, in questa estrema disputa che prende corpo all’interno del ring dell’animo umano. “Le dolenti parole delle due signore -commenta Gianni Guardigli- volteggiano in un ambiente dominato da un grande armadio che rappresenta tutto quello che si ha, quello che si aveva, quello che si è perduto o, paradossalmente quello che si vorrebbe avere. Il ricordo condanna alla ripetitività, e tiene ancorata l’interiorità a un territorio in cui la necessità inconsapevole di espiazione dà il tono e il colore al viaggio della prima anima, l’urlo afono che nasce a mezza bocca davanti all’ingiustizia incomprensibile, si stampa inesorabile sul corpo del secondo personaggio. In un momento di passaggio così cupo per la nostra società dovremmo attraverso la forza della ragione e dei sentimenti tenerci lontani da quegli errori, “orrori” che hanno marchiato a fuoco varie generazioni di esseri umani.” Il testo ha vinto il premio Rosso di San Secondo nel ’98, ed ha ottenuto una “segnalazione speciale” al Premio Riccione per il teatro 1995 dalla giuria presieduta da Franco Quadri. Gianni Guardigli firma la sua sesta regia teatrale avvalendosi dell’interpretazione di due attrici di grande talento e forte temperamento quali le bravissime e intense Michela Martini e Dorotea Aslanidis, molto applaudite dal pubblico.


Teatro Sala Uno - Sotto il cielo :

Sotto il cielo, per la regia di Giuseppe Venetucci, e con la interpretazione di Piergiorgio Fasolo, Nunzia Greco, Valentina Marziali, Evelina Nazzari e Alessandro Palam. “Un excursus” in diversi paesi colpiti dai conflitti, attraverso diverse opere del drammaturgo forlivese. Ci sono continuamente stragi nel nostro pianeta che non riesce o non vuole trovare pace; sono sempre esistite, da quando è comparso sulla terra l’essere umano. Guerre di territorio, guerre di religioni, di dominio, di secessione, guerre economiche. La guerra genera migliaia e migliaia di vittime innocenti, anche attraverso “le bombe intelligenti”, crea disperazione, miseria, distruzione e soprattutto paura del nostro domani. I conflitti ci indeboliscono, ci umiliano, ci riducono a brandelli nel corpo e nello spirito, non ci sono mai dei veri vincitori. Siamo tutti sconfitti, dalla rabbia, dall’odio, dal potere, dal dolore, e dalle gravi conseguenze che generano i disastri umani. Note del bravo autore Gianni Guardigli: se ci alziamo in volo per avere la possibilità di diventare spettatori dei destini umani nell'intero arco del secolo ventesimo, l'ultimo del secondo millennio, abbassando lo sguardo, cercando di trovare segni importanti nel panorama che si staglia sotto i nostri occhi, troveremo spesso ammassi di macerie. Poi troveremo gruppi di persone sbandate, un'umanità vacillante che tenta di aggrapparsi alla vita fra una catastrofe e l'altra. Questo potrebbe essere un quadro possibile del secolo scorso, volendo tentare un'analisi storica. Ma “Sotto il cielo” è un lavoro che non vuole fermarsi alla sola testimonianza storica. I testi che compongono questo complesso quadro sono: alcuni brani di “Tutte le notti”, altri brani da “La Disfatta”, “Sotto Berlino” e un estratto di “Boukra”. Quindi uno sguardo sul genocidio del popolo Armeno, avvenuto in Turchia nel periodo della Prima Guerra Mondiale, gli ultimi giorni del rogo di Berlino nel 1945 e l'espropriazione dai territori degli Arabi di Palestina appena dopo la Seconda Guerra Mondiale. I personaggi che compongono questo grande affresco sono disegnati con i colori dell'intimo sentire, del particolare che vince sul generale, con il sangue e l'anima dell'essere umano consapevole della sua piccolezza.
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