Il meglio di Schegge d'Autore 2000/2016





Recensioni libri. IL MEGLIO DI SCHEGGE D’AUTORE ANTOLOGIA DI CORTI TEATRALI




Dieci anni di Schegge d’Autore Festival della Drammaturgia italiana.

Diciassette testi teatrali, prodotti nel periodo dal 2000/2006, con premessa di Cristian Amato, introduzione critica di Franco Cordelli, e Postfazione di Renato Giordano.

Ediz. Pagine . pubblicazione realizzata dall’Enpals Fondo Assistenza e Previdenza PSMSAD.

La presentazione è avvenuta al teatro Tordinona Il 17 maggio alle ore 19,00.

Recensione di Vincenzo Sanfilippo.

1) L’antologia è costituita da diciassette testi teatrali, prodotti nel periodo dal 2000/2006, con premessa di Cristian Amato, introduzione critica di Franco Cordelli, e Postfazione di Renato Giordano. Vi emerge l’artisticità contemporanea che ben ridisegna l’identità di un nutrito gruppo di autori teatrali presenti in questa raccolta di atti unici, collegati alla rassegna di Schegge d’Autore, offrendo uno spaccato della nostra drammaturgia a dir poco inusitato per varietà, ricchezza espressiva, originalità rispetto ai canoni di conformismo dilagante e dominante (diventato oggi ineluttabile scelta pena l’emarginazione economica). Questa diversità di stili, da intendere negli aspetti costanti e caratteristici propri del modo di esprimersi di ogni autore, scaturisce da una diversificazione di soluzioni immaginative e scritturali diverse la cui coesione prende corpo con inaspettata unicità in questo volume di 344 pagine (con una significativa copertina di Lucio Castagneri, titolo “il capocomico”) che fa categoria emergente nel panorama della nuova drammaturgia italiana impegnata ad indagare lo stato di frammentarietà dell’esistente come dato su cui misurarsi. Gli autori: Raffaele Aufiero “ Serata Berlinese di Anton Cechov”; Enrico Bernard “Cenerentola assassina”; Renato Capitani, “Riproduzioni”; Lucio Castagneri, “Medea per Un’ora; Federico Caramandre Ronconi “Farfalle; Renato Giordano” Banghok”; Giancarlo Gori, “Automi di Poeta”; Luigi Lunari,”Moglie di poeta”; Marco Palladini, “Abu Ghraib memorandum”; Michele Perriera, “Dove hai lasciato la tua barca”; Claudia Poggiani, “Maschile Plurale”; Francesco Randazzo, “Nzula”; Riccardo Reim, “Giada d’oriente”; Carlangelo Scillamà, Ritratto di signora con Foulard giallo”; Salvatore Scirè, “Una sera a capocabana”; Alessandro Varani, “Fiction”; Turi Vasile, “La visita”. Emerge in questa antologia, in primo piano, la figura del critico militante e storico del teatro contemporaneo Franco Cordelli ( la cui mansione critica è delegata per definizione ad assumere con gli autori la responsabilità dell’opera all’insegna del rischio vissuto come etica e come passione), figura del “critico militante” che negli ultimi anni sembrava quasi essersi ecclissata; e che adesso riaffiora condividendo con gli autori il progetto e insieme il destino dell’opera nella difesa della radicalità del proprio irriducibile valore.

2) Riflettendo sul vuoto di funzioni lasciato dall’ETI, ( in occasione della presentazione dell’ Antologia, presenti l’editore Luciano Lucarini, Cristian Amato, Renato Giordano, Marco Palladini, dove in quell’ambito oltre alla valenza della pubblicazione in sé, veniva affrontato il tema inquietante del giorno “ il teatro e le responsabilità della politica” su proposta di Franco Portone) abbiamo analizzato ciò che manca complessivamente al sistema teatro e sentiamo l’esigenza condivisa di potenziare lo SNAD come centro teatrale per la drammaturgia italiana e contemporanea. L’impegno o se vogliamo la sfida, già da tempo avviata, continua attraverso il potenziamento dell’Ente già dotato di propria personalità giuridica: ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo e dello Sport Professionistico - Fondo PSMSAD) e dallo SNAD (Sindacato Nazionale Autori Drammatici e Radiotelevisivi) l’organismo, che riunisce un numero altissimo di scrittori di teatro.

3) L’autorevolezza critica di Franco Cordelli, scrittore, critico teatrale e letterario, che - in questa antologia - ha scritto di ogni singolo autore un regesto critico , si è andata affermando e confermando nel tempo soprattutto per aver svolto una funzione “specifica” di coincidenza tra il sapere critico e le altre forme di “sapere” trasversali prodotte dagli autori di teatro di ricerca sui nuovi linguaggi. Così come tali forme di scrittura sono state collaudate dalla decennale rassegna Schegge d’Autore. Essa continua a realizzare, anno dopo anno, i rapporti fra la creazione scritturale del testo e la sua fruizione attraverso il luogo di verifica che è il palcoscenico, inteso come interfaccia dell’imprenditoria teatrale che cerca, nei nuovi testi teatrali, valori di verificata spettacolarità legittimati a priori attraverso i consensi di pubblico, di botteghino e critica teatrale altamente qualificata e qualificante . Promozione, questa di schegge, strategica alla produzione e salvaguardia del bene culturale, che impone forme di gestione “illuminata” a soddisfare i bisogni della comunità. Ecco allora che la parola critica di Cordelli, intesa come esegesi, ritrova il suo senso se, a partire dalla consapevolezza delle nuove modalità di comunicazione e dei nuovi stili di fruizione, sa aprirsi con disponibilità a riconsiderare la scrittura teatrale non solo come facoltà poetica “autoreferente” ma soprattutto come fondamento scritturale d’alto livello professionale, inteso come “progetto d’autore” dal quale iniziare a costruire l’allestimento teatrale costituito da un insieme di elementi testuali di linguaggi verbali: “Il testo”, corredato con i linguaggi scenici “extratestuali” riassumibili nel dinamismo interattivo che lega le “ragioni del testo” con le “ ragioni della spettacolarità” costituite da un corpus di norme scenico-compositive e interpretative proprio dell’allestimento.

4) Scrive Renato Giordano nella postfazione: “abbiamo voluto pubblicare una prima antologia di testi più emblematici, ed è in corso di preparazione una seconda pubblicazione. Schegge d’Autore, diventato il Festival della Drammaturgia Italiana, festeggia in questa primavera del 2011, l’undicesima edizione! Questa notizia ha del miracoloso. In un Paese nel quale la Cultura è un optional, e nel quale il Teatro occupa un posto praticamente inesistente, che una Rassegna/Festival dedicata esclusivamente alla nostra drammaturgia contemporanea, praticamente gestita dagli autori attraverso lo SNAD con l’unico (ma fondamentale) supporto dell’ENAP, riesca a festeggiare l’undicesima edizione è una cosa eccezionale. E diciamolo pure ci lascia sperare che qualche spiraglio ci sia ancora per chi crede e si impegna per i valori culturali e non solo materiali dell’uomo. Questi primi undici anni di attività sono stati possibili grazie al lavoro impagabile di alcuni assidui collaboratori: Raffaele Aufiero, Carlangelo Scillamà, Silvia La Placa, Giulia Mininni, Luca Barbati, Adele Corsetti, non dimenticando il supporto dato, in particolare nelle prime edizioni, da Giannalberto Purpi, Franco Portone, Salvatore Scirè e Ulisse Benedetti. A tutti loro, il commissario straordinario dell’ENAP Maestro Mario Pagano, ed al direttore dello stesso Ente, Cristian Amato, va dedicato un lungo applauso. I numeri parlano chiaro: in 11 anni sono andate in scena circa 350 commedie-corti di autore italiano, e sono stati impegnati tra attori e registi circa 1660 persone! Sono numeri che parlano da soli. Da molti anni “Schegge” presenta il meglio della nuova produzione italiana di scrittura, e da tutta italia si inviano proposte di partecipazione a questo che è l’unico evento stabile dedicato alla nostra drammaturgia contemporanea. Ma schegge d’autore oltre ad essere una manifestazione teatrale rilevante nel nostro panorama nazionale è, a mio avviso, ancor di più un eccezionale evento “culturale e sociale”; e questo ritengo non sia finora stato analizzato e giudicato come merita…ormai anno dopo anno ho visto crescere degli autori e autrici teatrali ( ma anche attori e registi) grazie ai corti di Schegge, fino al punto di spingermi ad affermare più volte che esiste ormai una nuova generazione di autori ( e interpreti) teatrali “ figli di schegge d’autore”, formatisi grazie alla verifica del loro lavoro avvenuto con la rassegna. E la sala Pirandello del teatro Tordinona composta da circa 150 posti, in questi undici anni ha ospitato alcune migliaia di spettatori. Inoltre gli spettacoli prodotti sono ripresi e immessi in rete su www. e.Theatre, a cura di Simone Carella e Ulisse Benedetti, producendo documenti di teatroteca e ulteriore audience. Il volume comprende 17 testi teatrali che hanno partecipato alle prime sei edizioni di Schegge d’Autore, ottenendo riconoscimenti al testo o per l’interpretazione o anche per l’allestimento. All’interno del volume sono state inserite foto di autori, registi e attori. ( Vincenzo Sanfilippo)
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