Cronache Teatrali Romane 1



di Franco Vivona ,  novembre 2012
















Cronache Teatrali di Franco Vivona - Novembre 2012 Teatro della Cometa

Lo Potere

In scena al Teatro della Cometa il nuovo spettacolo della compagnia “Formiquattro” con Veruska Rossi, Fabrizio Sabatucci, Riccardo Scarafoni e Francesco Venditti. Dopo il grande successo de “La fine della Fiera” Formiquattro propone uno spettacolo tutto nuovo, scritto dagli stessi autori ed interpretato dagli stessi attori, ma con un cambio sostanziale di argomento e di atmosfera. Scritto da Daniele Prato e Francesca Staash, Lo Potere porta in scena l’ambiguo gioco del potere attraverso due favole per adulti, una ambientata nel passato ed una contemporanea. Anno 1500: La terribile Regina Germana Brunilde di Santolupo Verdevoglia (Fabrizio Sabatucci) comanda il Sacro Regno Marrone. A lei succederà la sua primogenita Malvolia Riccarda Terza di Saltimperio (Veruska Rossi), una giovane Principessa ingenua e leziosa. Ogni giorno ha luogo la “lectio quotidiae de lo potere al fine di ammaestrare lo corpo e lo spirto per usare lo comando verso lo suddito ne lo giusto modo”. Durante queste lezioni, la Regina Madre spiega alla Principessa come usare il sadismo, il sopruso e la violenza e le insegna come sottomettere il suddito al fine di renderlo innocuo e inoffensivo. Malvolia non approva questi metodi, sogna un Regno pieno di amore e sollazzamenti, di balli e giochi di piazza. Anno 2000: Un Signore ricco, annoiato e un po’ toccato (Riccardo Scarafoni) è accudito dal suo Maggiordomo (Francesco Venditti), un uomo mite e riflessivo, vessato ogni giorno a suon di scherzi estremi e coinvolto in giochi assurdi e senza senso. Un giorno, il Signore decide di cambiare vita e di diventare un cantante. Ma non si diventa un cantante dall’oggi al domani. La laboriosa e rigorosa fase di preparazione include la scelta di un nome d’arte, un look accattivante e un gruppo di musicisti fidati. Ma prevede anche la corruzione radiofonica, lo screditamento degli altri musicisti, lo scambio, il ricatto. Tutto per raggiungere il successo, la fama, la consacrazione. Ma il Maggiordomo ama troppo la musica per permettere che tutto questo succeda per davvero! Una commedia amara e divertente. Che parla di tutti noi. Di chi ha “Lo Potere” e di chi lo subisce. Ottimo spettacolo, da vedere.


Teatro Planet
Romeo e Giulietta

Una bella idea ed una ottima realizzazione da parte di Caterina Costantini e della sua affiatata compagnia composta da ben 14 attori e attrici molto giovani e pieni di energia al Teatro Planet, magnificamente ristrutturato e molto ospitale: un Romeo e Giulietta in musical, tagliato e cucito con intelligente sapienza teatrale adattando il famoso testo di Shakespeare. Uno spettacolo esemplare che certamente merita un lungo periodo di repliche, sia a Roma sia nei vari teatri del Lazio (oltre ovviamente nel resto d’Italia), in quanto rappresenta molto bene come si possa proporre un testo classico, conosciuto in tutto il mondo, con un approccio ed una mentalità del tutto moderna e contemporanea, tenendo conto del fatto che tutti gli interpreti, ottimamente amalgamati dalla brava Costantini, sono tutti molto giovani (tranne qualche piccola eccezione per esigenze legate al testo del bardo!) e del tutto idonei ad una lunga e soddisfacente carriera teatrale! E vogliamo riservare le prossime righe di questa nota proprio ad elencare, uno per uno, attori e attrici: Gabriele Granito, Giancarlo Di Giacinto, Valerio Di Nardo, Germano Germani, Gianni Magno, Alberto Mancini, Manuele Pica, Manuel Ricco, Beatrice Messa, Rossana Bellizzi, Antonella Di Vincenzo, Giusy Forciniti, Claudia Franceschini, e Rita Pasqualoni; ottime e ben inserite nell’adattamento le musiche e le canzoni di Eugenio Tassitano. Uno spettacolo molto valido e interessante, assolutamente da non perdere.


Teatro Duse
Copenhagen

Due anni or sono avevo assistito ad una bella messa in scena di questo interessante e vibrante lavoro scritto da Michael Frayn al Teatro Eliseo, e ne avevo tratto una ottima impressione, sia come testo sia come interpretazione. Ebbene, nel piccolo grazioso ospitale Teatro Duse ho rivisto con molto piacere lo stesso lavoro, ottimamente adattato, interpretato e diretto dal bravo e convincente Alessandro Londei, insieme agli altrettanto bravi e convincenti Doriano Rautnik e Brunella Caronti. Non è semplice riassumere in poche righe il contenuto e la filosofia della piece, che vuole mettere in evidenza il conflitto morale che a suo tempo nacque nell’animo dei principali scienziati atomici e nucleari di tutto il mondo nel riflettere e valutare se i loro studi, le loro ricerche di carattere fondamentale nell’universo della fisica moderna, potessero avere esclusivamente un valore ed una ricchezza intrinseca, oppure se potessero essere utilizzate dai politici e dagli strateghi per finalità e per scopi bellici e di supremazia territoriale e tecnologica! Un bel dilemma, una situazione critica e molto precaria che, nella piece dilania i famosi fisici Niels Bohr (danese) e Werner Eisenberg (tedesco), e anche la moglie di Bohr, nella cui abitazione a Copenhagen avviene il famoso incontro tra due tra i principali “cervelli” della fisica moderna. Ottime la messa in scena, la regia e la interpretazione da parte dei tre bravi e coinvolgenti attori, che hanno creato una atmosfera di tensione e di serrato confronto di idee con un ritmo recitativo davvero ammirevole, e molto apprezzato dal pubblico presente! Una bella serata trascorsa in un simpatico teatro con una bella commedia moderna: bravi tutti !

Teatro dell’Angelo
Novecento

Antonello Avallone mette a frutto tutte le sue doti interpretative e si cimenta fino al 2 dicembre con il bellissimo monologo di Alessandro Baricco dal quale è stato tratto il famoso film “La leggenda del pianista sull’Oceano”. Una interpretazione personalissima, che tocca tutte le emozioni, dal sorriso al pianto, dalla comicità al dramma, dall’ironia al surreale, che conduce lo spettatore nelle sfere più intime dei sentimenti, delle emozioni, attraverso il mito e la leggenda. Una leggenda inventata da Baricco che può essere la metafora della condizione dell’artista, che non sa riconoscersi nei punti di riferimento e negli stili di vita tradizionali, sempre a metà strada tra mondi diversi, capace di parlare solo attraverso la sua arte. La musica jazz di sottofondo colora fortemente lo spettacolo diventando spesso travolgente protagonista della storia, immergendo il pubblico in una dimensione nuova e sconosciuta. La storia di un pianista eccezionale, capace di suonare una musica meravigliosa. Il suo nome è Novecento ed è impossibile non esserne rapiti. E’ nato e vissuto sul piroscafo Virginian ed è incapace di scendere ed affrontare la vita sulla terra ferma. La musica, quella che “suona perché l’oceano è grande e fa paura” è l’intera sua vita. E’ una musica che può suonare attraverso ottantotto tasti, una musica infinita attraverso uno strumento finito. Questa è l’unica musica che Novecento sa suonare. La vita vera è tutta un’altra cosa, tutta un’altra musica…. Uno spettacolo intriso di elementi poetici, capaci di toccare gli animi degli spettatori.


Teatro Orologio
Exit

Dal 26 novembre al 9 dicembre in programma al Teatro Orologio la quinta edizione di Exit, ovvero Emergenze per identità teatrali. Il filo conduttore per l’edizione 2012 è la voglia di mettere in mostra per 15 giorni una rassegna di teatro fatto e non detto, il teatro per la gente e tra la gente. La quinta edizione di quella che ormai è una realtà affermata nel panorama teatrale, conferma che quella che era nata come iniziativa unica e di carattere eccezionale, oggi ha realizzato l'ambizione di divenire un appuntamento fisso di caratura nazionale. Oggi Exit è un luogo stabile in cui parlare ad ampio raggio il linguaggio del teatro, della musica e dello spettacolo a tutto tondo. La rassegna vede protagoniste le compagnie aderenti alla Fed.It.Art, Federazione Italiana Artisti, che è anche organizzatrice della kermesse. Reduci dal successo della quarta edizione conclusasi a fine maggio con un’ esaltante tre giorni al teatro Ambra alla Garbatella, accompagnata da un ampio consenso di pubblico, la Fed. It. Art., decide di affrontare una nuova avventura con la quinta edizione. Le compagnie si confronteranno tra autori classici, drammaturgia contemporanea e attività concertistica. Due settimane di spettacoli pensati per accompagnare il pubblico nel fitto bosco teatrale e musicale romano, seguendo un unico sentiero: vedere il teatro come luogo d’incontro, di confronto, di emozioni e di pensieri, un teatro per tutti e di tutti, che abbia qualcosa ancora davvero da dire. L’obiettivo che si persegue è quello di un teatro che non sia d’èlite, un teatro pensato per il pubblico ma anche attento a trovare una scappatoia intelligente dall’alveo della “Tradizione”. La varietà dei generi e dei contenuti di questa rassegna riesce a soddisfare un utenza molto vasta e varia, proprio perché gli spettacoli sanno divertire, emozionare, formare e informare, allietare, impressionare e, talvolta, anche sconcertare. Exit è emergere dall’emergenza per affermare una o più identità: quelle del teatro, della musica e dei suoi interlocutori, di nuovo insieme in un antico e sempre nuovo rito di condivisione.
Share on Google Plus

0 commenti:

Posta un commento