di Vincenzo Sanfilippo, ottobre 2011
TUTTO IL MIO AMORE di e con Melania Fiore. ( Donne d’Amore, Teatro Planet) - Critica Teatrale di V. Sanfilippo
Un monologo sull’ incertezza di vivere nel sud, che si fa nel suo divenire poetico dialogo d’impegno civile. Melania Fiore scrive e recitando dipinge con la sua particolare tonalità di voce agrodolce, illustrando il Sud come il paese delle fate, delle arance alla vaniglia, con il mare azzurro come il cielo. Un Sud diventa pattumiera tossica, dove si muore da giovani, magari di lenta inedia , oppure di tumore maligno, ma anche ammazzati dalla malavita, magari prima di aver visto nascere il bambino, frutto del primo amore. Un sud dimenticato che l’autrice resuscita con parole d’amore, mentre racconta e accarezza, nel suo pancione, il bimbo che dovrà partorire. Racconta di uomini fragili cui la sorte ha fatto nascere in un luogo fatato e che soccombono perché continuamente taglieggiati dagli esattori della 'ndràngheta. Recita l’autrice, questo è un monologo dove l’Amore è uguale a Donna; donna è uguale a resistenza. Questa non è solo una storia d’amore tra due giovani: è una storia di dolore e di coraggio, oltre ad essere un affresco a tratti sconcertante di certa realtà di oggi. Per cui questo monologo diventa un dialogo, quel dialogo che i giovani cercano con le istituzioni, col Paese, con se stessi. Un paese che sta scomparendo, attanagliato da un misterioso Nulla. Il Nulla è il nostro silenzio che si fa maggioranza silenziosa, sommersa e attanagliata dal bisogno che fomenta la paura, l’incapacità di reagire ad ogni forma di mafia. dalla paura. Uno spettacolo incredibilmente vero. Storia di una ragazza e della sua coscienza. La storia di una ragazza del Sud con un suo progetto di realizzazione esistenziale, con la sua valigia di sogni, che però con coraggio sceglie di restare.
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