Scena & Schermo 2007 ultima parte








70519 - L'ultimo gruppo delle "Schegge d'autore": IL PARADISO DI FORTUNATA.

La rassegna si chiude al Nuovo Teatro Colosseo. Domenica le ultime repliche e la premiazione di autori, spettacoli, interpreti.

di Carlo Rosati

Roma - Presentati ieri, al Teatro Nuovo Colosseo, gli ultimi cinque lavori che hanno preso parte alla settima edizione delle "Schegge d'autore" che quest'anno ha proposto diversi spettacoli interessanti che rendono "difficile", anche se piacevole, il compito della Giuria, che domenica sera sceglierà i vincitori. Molti gli spettacoli superiori alla media e particolarmente brave, nel loro complesso, le interpreti femminili.
Quest'ultimo gruppo di lavori si sono aperti con Gioacchino Spinozzi, già miglior autore dell'edizione 2005 per "L'ultima notte" che in questa occasione ha proposto "…E tutto va bene", interpretato unitamente a Michele Botrugno, Tiziano Floreani e Roberto Zenca, con la regia di Sara Calanna, alla quale ha collaborato Greta Scarano. Un lavoro che inizia con un crociato che attende l'uomo che deciderà il suo destino, ma arriverà, atteso, anche un avvocato e un'altra comparsa. Personaggi di uno scrittore che non sono alla ricerca del loro autore.
Pierfrancesco Galati autore e regista di "Chi la fa… " mette i puntini alla fine del lavoro che interpreta con Manuela Simoneschi, Manola Rotunno, Antonio la Serra e Walter Partesano. Lo vediamo in un letto d'ospedale ossessionato da Lisetta, la moglie, appena operato di appendicite. Lo sconvolge l'arrivo di un amico Prete e del dottore che vorrebbe rioperarlo perché si è accorto che nella sala operatoria mancava un bisturi, rimasto nella sua pancia. Un dramma per il povero ed avaro Pasquale che lascia i suoi beni alla moglie, che gira un terreno al prete, mentre il dottore ritrova il bisturi nel suo taschino: un modo per completare il raggiro della sua avarizia.
La quarta "Scheggia" della serata è "Fortunata" di Giuseppe Malandrino, un monologo della religiosissima fantesca della Signora Vincenza, ottimamante interpretata da Carmen Manzo. Ci racconta il suo suicidio, quando si è buttata di sotto, mettendo fine ad una vita di sofferenza: una kamikaze della sua vita fatta di niente. E ci racconta il suo funerale, un funerale stupendo al quale hanno preso parte tutti, e la sua vita in paradiso, con San Pietro, gli angeli che l'hanno condotta lassù: valeva proprio la pena di Buttarsi di sotto, morire a trentatre anni, essere finalmente fortunata, non soltanto di nome. Un lavoro che la Manzo vive, con le pause, il racconto, la felicità della sua liberazione.
Più concettuale e filosofico è "Prima" del giovane Sergio Lo Gatto che lo mette in scena per Corinna Castelli, Susan El Sawi, Simone Moraldi e Ludovico Versino. Un modo di giocare pirandellianamente con il significato del sembrare, con essere da sempre, come mai e il suo contrario, ma al sempre c'è un prima. Alla fine diventa una piacevole angoscia com'è il vivere tra il sempre, il dopo, il mai, il prima: lo sparire.

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