Scena & Schermo 2007 parte 1°








70425 - L'apertura di "Schegge": STORIE DI DONNE
Carbone e Di Stefano in gara, Renato Giordano, fuori concorso, privilegiano una drammaturgia al femminile.

di Carlo Rosati

Roma - Iniziata bene la VII edizione delle "Schegge d'autore", i corti teatrali proposti questa settimana al "Tordinona". La manifestazione organizzata dall'Enap e dallo Snad è stata introdotta dal direttore artistico Renato Giordano che ha presentato sia il presidente dell'Enap Mario Pagano, che ha ricordato l'importanza della manifestazione e l'esigenza di un maggior impegno della politica per la promozione della cultura e dello spettacolo, sia il presidente della Giuria, Franco Portone, che ha affermato che il successo di "Schegge" va all'entusiasmo e alla bravura dei giovani partecipanti verso i quali devono essere indirizzati i nostri applausi. Ha aperto la manifestazione "Come un pozzo vuoto" di Giacomo Carbone che propone un padre ed una figlia in una confessione al pubblico nella quale raccontano la loro particolare storia incestuosa attraverso tre dolorosi momenti della loro esistenza, dall'infanzia della figlia all'adolescenza, dal processo al padre alla morte della donna. Una storia dura, ma sviluppata attraverso la poesia che non ne attenua la crudezza, interpretata da Nanni Candelari e da Cristina Macciocu con un'interpretazione di chiara attenzione, come è la regia dello stesso Carbone e la musica del Maestro Nicola Pisani.
E' seguita dalla "Scheggia" di Marco Di Stefano che racconta la sua "Ninna nanna" attraverso il dialogo di due giovani attrici (Marina De Santis e Sara Urban) sul palcoscenico vuoto dove hanno recitato Lady Macbeth e Ofelia. Attraverso il dialogo comprendiamo che non deriva dalle loro nenie o dalle "parti in commedia" il titolo dello spettacolo, "Ninna nanna", ma dall' atteggiamento rinunciatario degli artisti che non si ribellano alla politica del loro Paese che ha messo al bando la cultura e lo spettacolo, oltre che la democrazia. Loro, infatti, sono qui per anticipare il lavoro delle ruspe per abbattere il teatro: farlo saltare in aria.

Più brillante, più scandito, più spettacolare e musicale si rivela lo "Striptease", il testo "fuori concorso" scritto e diretto da Renato Giordano che insieme a Vito Caporale e Stefano Saletti ne ha curato anche la parte musicale. Un allestimento ambientato nei camerini del locale di strip con quattro ragazze che si preparano alla loro esibizione. Lo spettacolo che ha come sottotitolo "Sogni di donne o donne da sogno" ci presenta Helena, appassionata del suo lavoro che spera prima o poi di recitare in un musical, Linda, all'apparenza aggressiva e cinica, in realtà fragile e colpita da un amore sfortunato, Pamela che torna a fare lo strip dopo un esperienza di impiegata ministeriale e Naomi, sensuale e concentrata sulla sua piccola bambina. Si vestono, si truccano, si esibiscono e si raccontano i loro problemi, le loro storie, le loro aspirazioni, i rapporti con i clienti o i loro amori, tutto molto diverso da quello che vediamo sulla pedana del loro show, dove sembrano aggressive e irragiungibili, interpretate da Alessandra Pierelli, Helena,, Valeria Magistro, Linda, Livia Cantarano, la svampita Pamela, Eleonora Godano, la materna e aspirante costumista Naomi.
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