IL COLORE DEL CALCIO

di Giulia Borraccino

 E’ ancora possibile giocare a calcio ad alti livelli mossi soltanto dalla passione per questo sport? Da questa domanda nasce “Rosso!”, il corto teatrale di Roberto Russo, che affronta il tema della perdita degli ideali nel mondo del calcio a causa del sistema del calcio mercato. Questa scelta, che potrebbe sembrare di facile consenso, viene invece sviluppata con un taglio che lo rende interessante anche agli occhi dei profani di questo sport, grazie al quale emerge il mondo emotivo di Stefano Golia, calciatore di serie A, attraverso il suo amore per Gigi Riva, suo modello sin dagli esordi. Il protagonista, ormai al termine della carriera, si trova sotto una duplice pressione psicologica: come fossero l’angelo ed il diavolo, da una parte c’è la figura dell’imprenditore della sua società calcistica, il quale gli offre “la strada più semplice e conveniente” per uscire di scena a patto che avvenga immediatamente, e dall’altra quella del massaggiatore, che invece appoggia il suo desiderio di continuare a giocare e lo esorta facendogli ricordare i veri motivi che lo hanno spinto ad approcciarsi a questo sport. Buona la scelta di far svolgere il tutto in uno spogliatoio, zona franca che permette ai personaggi di scoprire il loro vero volto senza la luce dei riflettori. Tra humor e dramma, quest’opera dai sapori nettamente malinconici si fa notare per l’aver reso umana una storia che abbiamo sentito raccontare tante volte e che spesso ci sembra il ripetersi di un banale copione da rotocalco, ma che in fondo non è altro che la storia di un uomo che deve rassegnarsi alle sue disillusioni. Diretto bene ed interpretato con intensità questo corto ha come vero protagonista il colore rosso: rosso è il cartellino di espulsione, che funge da espediente narrativo grazie al quale i personaggi cercano di espellersi a vicenda, ma rosso è anche il simbolo della passione, quella di Stefano per Gigi Riva….
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