Cronache di Schegge d'Autore 2006


Apertura delle "Schegge d'autore" al Tordinona (60502): 
"LA SCIMMIA E LA FARFALLA" DI RENATO GIORDANO

Il testo di Giordano, interpretato da Roberto Posse, apre "fuori concorso" la sesta manifestazione dei Corti teatrali.

di Carlo Rosati

Roma - Con "La scimmia e la farfalla" di Renato Giordano, interpretata da Roberto Posse, è iniziata la sesta edizione delle "Schegge d'autore", i "corti teatrali" organizzati dallo Snad e dall'Enap. "La scimmia e la farfalla" è la seconda puntata del turismo sessuale che si svolge a "Bangkok" e che Giordano, che è anche il direttore artistico della manifestazione, ha teatralizzato, seguendo la realtà, come fece anche nella scorsa edizione proponendo, con Virginio Gazzolo, la prima parte di una trilogia ambientata nel regno del turismo sessuale. Protagonista di questo allestimento è Roberto Posse, che propone un fatto realmente accaduto a Bangkok ad un turista non certo per caso, il tedesco Hans Otto, che ammalatosi di Aids contaminò più di cinquecento ragazze thailandesi e che Posse ci presenta molto bene con tutti i suoi dubbi, le sue esaltazioni, il suo delirio.

La seconda "scheggia" in programma è quella di Anthony Snyder "Oggetti perduti", con Marcello Turmolini, Mauro Ragucci, Nicoletta Vaccamorta e Andrea Dato per la regia di Snyder e Turmolini. Ci troviamo in un ufficio pubblico, in una delle classiche attese, con un signore e una signora che parlano dei più classici luoghi comuni. Si aggiunge un'altra persona, meno ciarliera, ma dai loro discorsi non si capisce che cosa hanno perduto, finché non giunge un quarto signore che è preoccupato per essere uscito da un bar e aver perduto la sua valigetta con tutti i suoi preziosi ducumenti. Gli altri l'avvertono che ha sbagliato ufficio perché si trova nella sala di attesa delle "anime perse", ma seguitando a parlare con gli astanti si accorge anche lui di aver perso la sua. Un ottimo testo, di un "assurdo" contemporaneo, giocato molto bene dagli attori, tra i quali si segnalano Marcello Turmolini e la Signora impersonata da Nicoletta Vaccamorta.

Sempre sul terreno dell' "assurdo" è un altro testo presentato fuori concorso: "Endgame di Beckett" di Maria De Luca che lo dedica ad uno dei padri del "teatro dell'assurdo", Samuel Beckett del quale ricorre quest'anno il centenaro della nascita, è che sulla scena viene interpretato da Matteo Bolognese, Salvatore Costa, Riccardo Petrozzi, Diletta Vecchierelli diretti dalla stessa Maria De Luca. Uno spettacolo che ci ripropone Hamm, cieco ed infermo, e Colv, destinato a stare in piedi per sempre, che vivono il loro "finale di partita" in uno spazio senza tempo.

In concorso, invece, è la quarta scheggia: "Il ritorno di Fiamma" di Stefano Bon, interpretata da Elisa Cantore, Francesca Mazzoni e Michele Morigi diretti dall' interessante regia di Alessandro Braga, che propone gli attori come robot animati. Ci troviano nella casa di Azzurra che organizza una cena per riappacificarsi con Ignazio, il suo ex, che però si presenta accompagnato da Fiamma, una sua vecchia compagna di classe per la quale Ignazio ha sempre avuto un debole. All’inizio Azzurra accuserà il colpo, ma con il trascorrere del tempo fra le due donne nascerà una complicità che le porterà a fare a meno dell'uomo, che nel caso in questione è troppo distratto.

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Schegge al Tordinona dal 5 al 7 maggio (60505): IL DIFFICILE EQUILIBRISMO DELLE "FUNAMBOLE"

Nella seconda serata delle "Schegge" con "Le funambole", di Barbara Lalli, proposte "Cerco casa" di Violetta Chiarini e "Bus Stop" di Adriano Sconocchia.

di Benedetta Tedeschi

Roma - Seconda "serata" in forte quota rosa per queste "Schegge d'autore" che vengono proposte in settimana al Tordinona da oggi a domenica 7 all'insegna del funambolismo, del difficile equilibrio intimo della donna, mostrato con umorismo e bravura dal testo di Barbara Lalli, "Le funambole", la quale l'interpreta insieme a Monica Ceruti, Marianna Lalli eFrancesco Leogrande con l'interessante regia, soprattutto negli incastri delle due protagoniste di Alice, di Antonia Assunta Di Francesco.

L'arte dell'equilibrio, il funambolismo, non riguarda soltanto la vita dei politici o degli uomini, ma soprattutto, per Barbara Lalli, la coscienza, la vita intima delle donne che cercano il loro difficile equilibrio tra razionalità e aspirazioni, tra vivere e lasciarsi vivere, tra coscienza e realtà. E nel suo "Le funambole", che ha chiuso questa seconda serata delle "Schegge d'autore" aperta da Roberto Posse che ha riproposto il forte e interessante testo di Renato Giordano sul turismo sessuale in estremo oriente al posto del previsto "Confiteor" di Robero Russo, ha portato sulla scena le due anime di Alice, la protagonista di questa sua piéce che si racconta al pubblico attraverso l’aperto confronto con la sua "coinquilina intima" in una continua tensione verso l’equilibrio, in una costante contrapposizione con le sue problematicità ele piccole difficoltà quotidiane. Frammenti di vita, che non mancano di umorismo e pongono all'attenzione del pubblico, della critica e delle Giuria, le due protagoniste sceniche di questa funambolica Alice.

Interessante e brillante, come al solito, il testo scritto, messo in scena e recitato da Violetta Chiarini in "Cerco Casa" nel quale la brillante attrice e cantante umbra interpreta il ruolo di Caterina, balia e serva di scena della sua padrona, Violetta Chiarini, protagonista delle tragicomiche avventure, alla radio e in teatro, con le quali ha sempre criticato mode e modi della realtà contemporanea. Caterina è alla ricerca di una casa a Roma per la sua padrona e vive un’altra delle sue incredibili avventure. Con l’aiuto del suo fratello di latte, Bistìno, arriva ai beni apostolici per trovare una casa e si trova alle prese con uno stravagante monsignore. Con un impensato colpo di fortuna, riuscirà

alla fine a trovare l'appartamento.

Di Adriano Sconocchia è il terzo lavoro della serata, "Bus stop", che lo interpreta con Giovanna Berardinelli e Marco Libotte per la regia di Lucia Berardinelli. E' la vicenda di un barbone, uno dei tanti che per sfortuna, ma soprattutto per decisione come si può intuire seguendo lo spettacolo, hanno smesso gli abiti borghesi e s'incontra in una Fermata d'auto con Bobo, un bancario integrato nel sistema. Bobo e il Barbone iniziano, per caso, un dialogo un po’ forzato. Poi, improvvisamene, sarà Edna, la compagna del barbone, a prendere il testimone e continuare il dialogo con Bobo che non riesce ad andare via da quel "Bus Stop", perché qualcosa lo trattiene, lo colpisce nell’inconscio e lo fa restare con quei due barboni che gli si presentano sempre più familiari.

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Le "Schegge d'autore" al Colosseo (16.5.6): SESSO, AMORE, AMICIZIA 

Di rapporti, di amore e di sesso parla anche la più viva scheggia della serata proposta da Paolo Mocci nel suo "Bersaglio mobile" 

di Carlo Rosati 

Roma - Terminata la prima parte al "Tordinona" le Schegge hanno iniziato il loro secondo capitolo al Teatro "Colosseo" che, in questa sua prima proposta, si concluderà il 18 maggio con la presentazione di "Sorelle" di Valentina Galli, "Bersaglio mobile" di Pierpaolo Mocci, "La ruota del criceto" di Alessandro Moser, "La diagonale" di Francesca De Rossi e "La disdetta" di Gabriele Bonazzi. Cinque spettacoli che seguono l'ultima presentazione delle "Schegge" al Tordinona dove sono stati presentati dal 12 al 14 maggio, gli spettacoli di Salvatore Veneruso "Il salvatore del mondo", con Elisabetta De Luca, Igor De Vita, Roberto Giordano, Maia Salvato, Marco Zara e Maria Zinno che diretti da Iolanda Salvato hanno proposto una riunione tra amici di vecchia data: si balla, si canta, si parla e si beve; anche se a volte Bacco può tirare brutti scherzi e farci dire quel che non avremmo voluto dire mai, oltre ai "corti" di Simona Almerini "La ballerina dei sogni falsati" con Patrizia Horvath e Chiara Pavoni dirette dall'autrice che presentano due donne, una cieca l’altra al guinzaglio nel corso di una conversazione frammentata e priva di logica. Massimo de Rocchis ha proposto con Tino Granata, Marcella Lai, Florigio Lista, Stefania Mazza, Gabriele Paolocà e Maurizio Scibilia "La sigaretta di Dio", per la regia di Stefania De Sanctis, uno spettacolo che presenta un autorevolissimo personaggio e cinque creature impaurite da un ultimatum, mentre è di Sara Calanna "Dove inizia l’inferno". 

Questa serata al Colosseo è stata aperta da "Sorelle" di Valentina Galli che con la regia di Marco Pillucci mostra le protagoniste, Giulia Ambrosino e Valentina Galli, in un difficile dialogano nel quale richiamano la loro infanzia. Sono due sorelle e rivelano un precario equilibrio messo in crisi da una convivenza forzata. L’incontro-scontro, come le incomprensioni, rivelano infanzie negate e paura ancora presenti, in una storia tutta al femminile.

Di Pierpaolo Mocci è la seconda scheggia "Bersaglio mobile" che l'autore mette in scena per la sua interpretazione, insieme a quelle di Barbara Bonanni, Valeria Mafera, Selene Rosiello e Stefano Vigliante. Siamo in un salotto, alla fine di una cena, con quattro giovani simil coatti che in uno stile umoristico, sempre brillante, aspettano l'arrivo di Erika, l’amica di Silvia, che è attesa soprattutto da Paolo. Ma questo diviene il pretesto per un confronto, sia sulle conoscenze che sull’amicizia tra uomini e donne, ma soprattutto sulla paura d’amare. Un lavoro che rivela unasua buona validità, sia nell'interpretazione che nella presenza di interpreti capacio di trasferire sulla scena problematiche di oggi e nella quale la donna rtesta sempre un "bersaglio mobile"

Alessandro Moser presenta e mette in scena il suo "La ruota del criceto" con Fabio Cruciani e Alessandro Rugnone, due uomini chiusi in cella, due mondi separati costretti a convivere in pochi metri, dove le personalità vengono a scontrarsi in una perversione psicologica che trova nella morte l’unica soluzione, un allestiumento sempre valido, ma quasi criptico pensando ai robot di Moser proposti in altre situazioni.

Di Francesca De Rossi è "La diagonale" (ovvero la linea retta che in un poligono), nella quale dirige Tiziana Bozzaco, Riccardo Rossi e Andrea Volpetti nella storia di un giovane, Nico, che trova ruoli soltanto nelle fictions televisive. Lo troviamo nel letto di Gaia, un'amica d’infanzia, la quale è appena rientrata a casa e sta sistemando le sue cose prima di coricarsi. Qunado si accorge che c'è Nico, che non vuole dormire in maniera "diagonale" nel suoi letto matrimoniale chiama il suo amico Adriano perché rimetta le cose a posto, ma Adriano, alla fine, si adatterà a dormire com Nico.

Il corto di chiusura è "La disdetta" di Gabriele Bonazzi, interpretato e diretto da Monica Menchi, che sulla scena interpreta la malinconia di una donna matura che ha finalmente combinato una cenetta con un amico, un geometra che la fa sognare, e con il quale pensa di passare una notte memorabile. E in attesa, come una bambina, sogna, immagina e parla della serata della sua vita, finché non le arriva una telefonata: il geometra non verrà.


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Al Colosseo un altro ciclo di "Schegge" fino al 21.5 (60506): LE PAROLE IN LIBERTA' DI ANTONIO TRAMONTANO 

E' il poetico interprete del suo "Le farfalle silenziose" in un ottimo momento di "schegge", unitamente al brillante "Amen!" di Mario Alessandro e con "Il pane nella fogna", "E' stata lei" e "Due giorni dopo". 

di Carlo Rosati 

Roma - Penultima tornata di "Schegge" al Teatro Colosseo fino a domenica 21 maggio e la premiazione che avverrà al Tordinona alla fine della prossima settimana: venerdì 26 maggio. Una serata molto buona che è iniziata con lo spettacolo di Lucio Castagneri che ha proposto "Il pane della fogna" con Antonio La Rosa, Gennaro Mottola e Lucia Lanzolla. Più conosciuto come pittore Castagneri ha sviluppato negli anni una sua drammaturgia che non manca di interessare l'evoluzione o l'involuzione della nostra civiltà, come in questo caso, in cui due barboni, uno classico, l'altro da nobile decaduto, con tanto di vestito con papillon, dormono dentro una fogna e ricevono l’inaspettata visita di una poetica e querula giovane dama di carità.

Di Andrea Nao è il secondo corto interpretato da Marco Mion, Giulia Onnis, Novella Razzolini, Silvia Garelli, Enrica Ruffatti e Denis Varotto intitolato "E’ stata lei", allestito con la regia dello stesso autore. Un lavoro che parla di un misterioso delitto introdotto da una voce che al telefono accusa una "lei" che sembra essere l'unica sospettata, Paola, che ha avuto una storia d’amore con Eleonora, la vittima. Storia conclusa malamente, tanto da portare Paola a tentare il suicidio. Il fallito suicidio l’ha segnata fisicamemente e la troviano con un investigatore che l'interroga, ma le indagini si mostrano subito complicate, perché oltre a Paola anche due delle sue tre coinquiline hanno buoni motivi per odiare Eleonora. Alla fine si scoprirà anche l'assassina, una delle sue amiche per la quale Paola vorrebbe confessare un delitto che non ha commesso.

Il corto più brillante e più applaudito di questa serata è stato "Amen!" di Mario Alessandro, che lo dirige per Alessandro Frittella e Andreas Plithakis, che si propongono anche come due interpreti molto preparati. Li troviano in una stanza nella quale dormono finché uno accende la luce e sveglia l'altro per raccontargli uno strano sogno. Un sogno che funge da tormentone per tutta la durata della "Scheggia", dal momento che verrà rivelato solo alla fine, quando i due, dopo la sveglia di una notte insonne, appariranno nei loro abiti da lavoro: Amen!. 

Se "Amem!" è stato lo spettacolo più divertente e più applaudito uno dei migliori interpreti per me è stato il poetico e lunare Antonio Tramontano protagonista nei panni di un tecnico di palcoscenico in un teatro del Sud del suo "Le farfalle silenziose" interpretato e messo ottimamente in scena da Renato Capitani in un discorso di parole e di teatro nel teatro che vengono scandite sulle musiche della Carmen di Bizet che Fabiana Giuliano danza, molto bene, legando le parole dei due protagonisti e i silenzi: una storia che non è una storia, per un teatro che però è teatro. E' l'incontro di un uomo del Nord che cerca la sua infanzia e il suo giovane amore, quello della ragazza che aveva l'età della madre, quando è morta dandolo alla luce, e un uomo del Sud, più passionale, più colorito, più portato al silenzio, tra le parole, che talvolta stancano. "Qanno ‘e parole se mmeschene che parole se ‘mbroglia ‘o mazzo ‘e carte - afferma Tramontano - ... e si ce stesseme ‘nu poco zitte e facesseme parlà l’ucchie? Un "Uomo del Nord " e un " Uomo del Sud " si incontrano in un teatro…"

Divertente, come al solito, il corto di Gioacchino Maria Spinozzi, vincitore delle "Nuove proposte" dello scorso anno, che propone la sua Itaca con "Due giorni dopo" che rappresenta e interpreta unitamente a Sara Calanna, sempre molto valida che si mette in evidenza per un premio d'interpretazione, la quale ha curato anche la regia. Un testo ambientato nella reggia di Itaca dove un'aulica Penelope aspetta che il suo strano e corposo Ulisse si svegli, ma alla fine si accorgerà che quello arrivato ad Itaca non è il suo leggendario marito, che non vede da venti anni, ma Ghiglione, un "regalo" della Maga Circe presso la è rimasto il suo Ulisse.

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Al Colosseo fino al 24 maggio le "Schegge" (60522): IL "CIRCUS" DI POGGI NELLA SERATA FINALE

Ottimi gli altri spettacoli da "Naufraghi" a "Non c'è problema", da "Nero uomo, grigio cielo" a "Radio Notte '83" a "Mio marito Verlaine".

di Carlo Rosati

Roma - Ultimo atto delle "Schegge d'autore 2006" questa sera, con spettacoli che verranno ripetuti fino al 24 per passare, poi, alla premiazione del 26 al "Tordinona". Quindi è tempo di bilanci, che per quanto mi riguarda, togliendo gli spettacoli di questa sera, e non considerando quelli tra il 12 e 15 maggio, ai quali non ho potuto assistere - "Il salvatore del mondo" di Salvatore Veneruso, "La ballerina dei sogni falsati" di Simona Almerini, "La sigaretta di Dio" di Massimo de Rocchis, "Dove inizia l'inferno" di Sara Calanna - mi portano a manifestare le mie preferenze per gli autori, attori e registi che non tolgono nulla agli altri partecipanti che hanno dimostrato un loro sentito amore per il teatro ed anche per il convivio, anche se quest'ultima e stupenda inclinazione ha, a volte, semisvuotato le sale, mentre penso che un attore, un regista o un autore dovrebbero assistere ad ogni spettacolo, per confrontare se stessi con gli altri, rinviando i convivi e gli incontri alla fine delle "serate" per portare un altro e più importante argomento nelle cene, al di là degli amichevoli e giustificatissimi encomi.

Tra gli autori da me preferiti in questa edizione di "Schegge", escludendo gli spettacoli non visti e quelli di questa serata, il mio voto va ad Antonio Snyder per il suo "Oggetti perduti", Mario Alessandro per "Amen!" e Antonio Tramontano per "Le farfalle silenziose", mentre come miglior spettacolo, considerando la messa in scena, l'interpretazione e gli attori, preferisco "Le farfalle silenziose" di Tramontano, "Amen!" di Mario Alessandro e "Oggetti perduti" di Snyder, non dimenticando altri corti interessanti come "Le funambole" di Barbara Lalli, "Bersaglio mobile" PierPaolo Mocci, "E' stata Lei" di Andrea Nano e Stefano Bon con "Il ritorno di Fiamma".

Per la regia la mia preferenza va allo spettacolo di Renato Capitani per la sua apparente semplificazione de "Le farfalle silenziose", due o tre poltrone rosse immesse con arte in un panorama, nero mentre la parola e i silenzi poetici viaggiano tra le note ripetute della Carmen di Bizet, ma non mi è dispiaciuta neppure quella di "Oggetti perduti" allestiti dallo stesso autore Anthony Snyder. Tra gli interpreti preferisco la professionalità di Roberto Posse ne "La scimmia e la farfalla" di Giordano, ma anche quel clown eccezionale, come interprete, anche perché parla tra i gesti e i silenzi, che è Antonio Tramontano de "Le farfalle silenziose". Tra le interpreti le mie prefenze vanno a Sara Calanna, protagonista della Penelope di "due giorni dopo" di Gioacchino Maria Spinozzi, alla quale aggiunge la vitalità di Violetta Chiarini protagonista della sua "Cerco casa" e Nicoletta Vaccamorta nell'ufficio degli "Oggetti perduti", non trascurando Francesca Mazzoni di "Fiamma", Monica Ceruti e Barbara Lalli ne "Le funambole", la Jessica di "E' stata lei", i protagonisti di "Amen!", Alessandro Frittella e Andreas Plithakis, bravissimi ed applauditissimi.

Molto bene anche le ultime sei "Schegge" di questa sera, iniziando da Claudio Anichini, bravo protagonista di "Nero uomo, grigio cielo e giallo canarino" di Rosario Camardo, un umoristico e grottesco laboratorio di folli. "Radio notte 83" di Roberto de Robertis e Chiara Cervoni è ambiantata in una radio notturna con le telefonate che arrivano al dj Walter che ha una parola per tutti i solitari delle notti.

Un lavoro interessante e curioso come "Circus" di Pierpaolo Poggi che secondo me e gli spettatori, che l'hanno lungamente applaudito, si segnala sia per il premio di regia e di spettacolo che per l'ottima interpretazione di Eva Babbini che come Circe sevizia un giovane in costume, in uno spettacolo divertente e angosciante, costruito con molto gusto anche scenografico.

Francesco Bianco, con Rita Pasqualoni, è l'extracomunitario protagonista di "Non c’è problema" di Marcello Cioni che si segnala per un premio d'interpretazione. Racconta l'incontro alla stazione tra due pendolari che, dopo un primo momento di simpatia, vedono i loro "binari" dividersi. Presentato come un radiodramma è l'interessantissimo "Naufraghi" (Here comes the flood) di Claudio Morici, con Stefano Mondini Luigi Romagnoli, Nanni Candelari e Simone Crisari che si trovano in un'isola in mezzo al mare e raccontano da quattro leggii, le loro paure e le loro angosce di "Naufraghi", proponendo lo spettacolo per l'ottimo allestimento registico, oltre per la loro bravura di doppiatori in scena; mentre chiude Sara Calanna che presenta un altro aspetto del suo essere attrice come Mathilde Mauté in "Mio marito Verlaine, mio figlio Rimbaud" di Anna Hurkmanns.

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Al Tordinona i Premi per "Schegge d'autore" (60527): MIGLIOR AUTORI SNYDER E ROBERTO RUSSO IL "CIRCUS" DI POGGI MIGLIOR SPETTACOLO

Migliori attori Roberto Posse e Francesco Bianco tra gli uomini, tra le donne Monica Menchi e Sara Calanna. Una finale di "Schegge" al Teatro Argentina? Sarebbe un successo e una novità.

di Carlo Rosati


Roma - Un'ottima edizione quella di quest'anno, la sesta, per "Schegge d'autore" tanto che la Giuria si è trovata alla fine a distribuire i Premi sapendo di lasciar fuori non soltanto spettacoli interessanti, ma anche interpreti validissimi tra i lavori premiati per la scrittura o la spettacolarità.

Il Premio maggiore, quello dell' autore, era stato già diviso in due, primo e secondo, ma alla fine ha dovuto essere diviso in tre; perché il Premio "miglior autore" è stato assegnato ex aequo allo statunitense Anthony Snyder e Roberto Russo, il primo per i suoi "Oggetti perduti", il secondo, napoletano, per "Confiteor"; mentre il Premio come secondo autore è stato assegnato a Lucio Castagneri per "Il pane della fogna". Il Premio per il miglior spettacolo ha favorito "Circus" del toscano Pierpaolo Poggi che ha costruito il suo allestimento con molta spettacolarità è un'ottima interpretazione degli attori tra i quali, secondo me, si evidenziava la straordinaria Eva Babbini. Il premio per la regia è andato a Mario Alessandro Paolelli che ha curato l'allestimento del suo "Amen!", un altro spettacolo particolarmente apprezzato anche dagli spettatori.

I Premi per le interpretazioni sono andati a Roberto Posse, protagonista de "La scimmia e la farfalla" di Renato Giordano, mentre quello come miglior attor giovane è andato a Francesco Bianco, l'extracomunitario protagonista di "Non c’è problema" di Marcello Cioni. Per le interpretazioni femminili è stata premiata Monica Menchi protagonista de "La disdetta" di Gabriele Bonazzi, mentre come migliore attrice giovane è stata premiata Rita Calanna, una delle protagoniste di questa edizione per le interpretazioni del suo "Dove inizia l'inferno", ma anche di "Due giorni dopo" di Spinozzi, del quale ha curato anche la regia, e di "Mio marito Verlaine, mio figlio Rimbaud" di Anna Hurkmans: una delle più rimarchevoli presenze di questa edizione, per me, insieme ad Eva Babbini di "Circus". Un premio a parte è quello che la Giuria, presieduta Francesco Portone, e composta da Raffaele Aufiero, Daniela Miniucchi, Alfio Petrini, Natale Antonio Rossi, Vincenzo Sanfilippo, Carlangelo Schillamà e il sottoscritto, ha voluto assegnare all'unanimità a Violetta Chiarini, brillantissima protagonista del suo "Cerco Casa", e al salernitano Antonio Tramontano, premio speciale per la scrittura, per il suo delizioso "Le farfalle silenziose", che l'ha visto, secondo me, anche straordinario e poetico protagonista tra parole e silenzi di uno spettacolo essenziale e pulito, molto spettacolare sulla colonna sonora della Carmen di Bizet, ripetuta fino all'ossessione, curato dalla regia di Renato Capitani.

Ma se qui finoscono i "Premi" di quest'anno non possono essere trascurati altri spettacoli e protagonisti. Tra questi vorrei ricordare almeno "Le funambole" di Barbara Lalli, "Bersaglio mobile" di PierPaolo Mocci, "E' stata Lei" di Andrea Nano e Stefano Bon per il suo "Ritorno di Fiamma", mentre tra le interpreti vorrei menzionare la genovese Nicoletta Vaccamorta nell'ufficio degli "Oggetti perduti", non trascurando la presenza di Francesca Mazzoni in "Fiamma", Monica Ceruti e Barbara Lalli ne "Le funambole", la Jessica di "E' stata lei", i protagonisti di "Amen!", Alessandro Frittella e Andreas Plithakis, applauditissimi. Molto bravo mi è sembrato anche Claudio Anichini, protagonista di "Nero uomo, grigio cielo e giallo canarino" di Rosario Camardo, un umoristico e grottesco laboratorio di folli, e l'interessantissimo "Naufraghi", quasi un radiodramma di Claudio Morici, e proprio per queste ragioni, per questa ricchezza di passione e ricchezza teatrale, vorrei segnalare le "Schegge" a Giorgio Albertazzi, direttore artistico del teatro di Roma, che si augurava di poter aprire la parte finale del Teatro Argentina ad una rassegna finale del Teatro amatoriale regionale, le filodrammatiche, evidenziate su una scrematura su base regionale. Consiglierei ad uno dei nostri migliori attori-autori di considerare anche le "Schegge", per aprire l' "Argentina" per tre giorni ad una fase finale tra i suoi migliori spettacoli, anche quest'anno: sarebbe un successo e una novità.


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