Le Sedie

di Vittorio Borgioli - Teatro Dell'Orologio - Roma 12.03.02








" Le Sedie "

Un inquietante dramma di lonesco sulla solitudine al Teatro dell'Orologio

Delirio di una vecchia coppia  con i "fantasmi" sulle sedie


Magistrale interpretazione di due attori - Laura Ambesi e Aldo Massasso - davanti a una platea quasi vuota nella serata di un sabato sera con la partita aIl'Olimpico e in TV
Nella piccola Sala Gassman del Teatro dell'Orologio entra uno spettatore poi un altro e ancora un altro. Dopo il settimo la porta si chiude. Dietro non c'è più nessuno. Conto le poltrone occupate: sette, otto con la mia. Gli attori sono già in scena, seduti accanto. Uno di fronte al pubblico, uno di spalle. Avvolti in quel fumo artificiale che si sparge per rendere più suggestiva l'atmosfera. Quando si muovono sembrano fantasmi ballerini nelle spirali della finta nebbiolina. L'ambiente è freddo e cupo. Quello adatto a dare l'idea della solitudine esistenziale di due vecchi, marito e moglie, abbandonati da tutti. Forse in un faro, forse su una palafitta sulle acque stagnanti di una palude. Dove ? Ma che importa.
Lui è un maresciallo di una non precisata forza stanziale, lei una donna anonima, non più attraente. Entrambi non più presenti a se stessi. Privi di ogni contatto con gli altri, non riescono più a comunicare tra loro in modo reale e coerente. Sono portati, per inerzia, a ricorrere ad una serie dì artifici per cancellare il grande vuoto che li circonda. Nel tentativo di sentirsi ancora vivi. Ma in due si è soli ugualmente. Riaffiorano vaghi ricordi dall'inconscio. Non sono capaci di raccontarseli. Ogni accenno al dialogo diventa sterile. Inutile? Si vanifica. L'isolamento dell'uno si trasmette all'altro. S'ingigantisce e diventa delirio contagioso. Così la coppia si abbandona ad una serie di idiozie. Proprio nel gioco della doppia incomunicabilità si dipana il filo del dramma di lonesco, "Le sedie".
Ridotto nella sua essenzialità, dalla regia di Claudio Boccaccini, le innumerevoli sedie che invadono la scena diventano elementi di un folle costruzione innalzata dai due personaggi (bene interpretati da Laura Ambesi e da Aldo Massasso) man mano che si succedono le illusioni sceniche. Suonano campanelli. Arriva gente. Tanta gente. Invisibili, inesistenti visitatori: Il tenente colonnello, il dottore, la signora irriverente, il fotografo, la signora provocante, il giovanotto aitante, piccole donne grassocce. Per ognuno è pronta una sedia, perché possa accomodarsi. Con essi, marito e moglie intessono dialoghi separati e fanno anche discorrere tra Ioro i fantomatici ospiti. Non mancano impertinenze, malintesi, giochi da salotto. Alla fine gli .invitati sono tanti. Troppi. Le sedie si accumulano l'una sull'altra come un castello di carte destinato a cadere con un soffio. E infine cadrà. Sedie, soltanto sedie, nessun altre essere umano si muove in questa tragica farsa, in cui si percepisce il senso della vita e serpeggia il dubbio sulla validità del concetto cartesiano "cogito ergo sum ", penso dunque sono, o il suo contrario "sum ergo cogito", sono perché penso. Manca il confronto delle idee, che secondo Platone può verificarsi solo con il dialogo. In mancanza di questo confronto si può mettere in dubbio la stessa esistenza. Ma lonesco non si pone altre problematiche. Chiude il dramma con la caduta dalle sedie.
Laura Ambesi e Aldo Massasso sono stati gli impareggiabili interpreti di una serata particolare. La loro recitazione, per uno strano paradosso ha avuto il contrappunto di una platea semivuota - Una ambientazione ideale. Non ha sconvolto i due attori che hanno sottolineato il compiacimento di vedere ancora qualcuno che ama il teatro. In una sera di sabato con due squadre di calcio in campo, e sulla televisione dei pub, dei bar e delle pizzerie, traboccanti di pubblico. "Grazie ", ha detto   Massasso. Come risposta un applauso di sedici mani e un "Grazie a voi". Anche questo è teatro.

                                                                                           Vittorio Borgioli

Share on Google Plus

0 commenti:

Posta un commento