Xanax

 di Vittorio Borgioli - Teatro della Cometa - Roma   Febbraio 2002








" Xanax " 

con Amanda Sandrelli e Blas Roca Ray al Teatro della Cometa - Roma
Soli, tre notti in ascensore tra Xanax, Prozac e amplessi
Di V. Borgioli

Chi è rimasto chioso in un ascensore ricorderà, con terrore, quel momenti di panico trascorsi fin quando non è arrivato qualcuno a tirarlo fuori dalla gabbia. L'evento, se prolungato scatenerà una tale claustrofobia nel malcapitato da fargli preferire le scale anche se dovesse salire fino alla cima di un grattacielo. 
Ma se nel vano restano imprigionati un uomo e una donna, le cose cambiano. La coppia - dopo l'iniziale spavento nel veder vanificato ogni tentativo di dare l'allarme, si adatterà ai disagi e troverà il modo di rendere, perfino, piacevole la forzata cattività e la imprevista coabitazione.
Non arrivano subito all'amplesso, come tutti si aspettano che accada, subito. No. sia pure con diffidenza, si adattano gradualmente a una vita in comune. Per mancanza di alternative, pur desiderando di riconquistare al più presto la propria libertà.
La scena è riprodotta con garbo e con la recitazione raffinata di Blas Roca Ray e di Amanda Sandrelli ( figlia di Stefania e Gino Paoli) sulla ribalta del Teatro della Cometa, di fronte al Campidoglio.
E' una specie di scherzo teatrale, in un atto, che si svolge interamente nella cabina di quattro metri per quattro, posta al centro del palcoscenico con le due porte chiuse di fronte e il lato opposto, aperto agli spettatori. Sarebbe questo uno specchio immaginario, l'unico ornamento degli ermetici elevatori moderni. I due cominciano, lentamente, a sciogliere diffidenze e tensioni, rivelano le loro ansie e i loro tic fini a creare una complicità che li accosta, inconsciamente, in un divertente gioco di consensi e contrasti ed a scoprire talune affinità.
E' il tardo pomeriggio di un venerdì. Nell'edificio hanno sede solo uffici, non c'è più nessuno. Forse solo il guardiano che non si accorgerà mai della loro presenza. Urla, strepiti, colpi violenti sulle pareti restano senza risposta. Non c'è altro da rare che rassegnarsi ad aspettare il personale di pulizia che prenderà servizio solo il lunedì mattina alle sei. Di fronte ci sono tre notti e due giorni, una mezza bottiglia di acqua minerale, un sacchetto di salatini. Fa caldo, manca l'aria. Per fortuna entrambi sono provvisti di gocce di Xanax, di pasticche di Prozac, qualche tavoletta di Malox, i farmaci che la società moderna usa contro lo stress e la fatica di andare sempre di corsa.
I due si accorgono di avere molti lati in comune, non solo nell'assumere tranquillanti e antidepressivi, ma anche in taluni aspetti umani. Lui racconta che la moglie lo tradisce. Sembra sincero e disinteressato. Non fa alcun approccio. Lei si dilunga sui suoi stati d'animo nei confronti del marito, di cui è costretta, tacitamente, a subire la sua presenza. Ed è proprio lei che, a questo punto, tenta il primo accostamento intimo. E ci riesce. Le luci si spengono lasciando intuire ciò che succede. Un attimo di buio, come era avvenuto quando i due avevano dovuto soddisfare alcuni piccoli bisogni. Lui ci era riuscito agevolmente attraverso una piccola fessura ottenuta allargando appena - e faticosamente - le due porte, di fronte al muro tra un piano e l'altro. Lei, invece, si era abbandonata alla necessità sulla pedana, dopo aver messo sulla testa di lui il sacchetto che conteneva il regalo comprato per il marito.
I due sono affamati, assetati, sudati per la poca aria che filtra appena. Si denudano, si stendono in un intreccio di corpi. Tra parole e silenzi e qualche amplesso, mettono a nudo tutti gli argomenti della loro esistenza, più di quanto abbiano fatto con persone care e forse con se stessi.
Così , con i protagonisti sempre in scena trascorrono piacevolmente, quasi due ore di spettacoli, equivalenti al lungo week end, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina. Protagonisti affiatati, sottilmente ironici nelle loro malinconie e nelle loro gioie, nell'isolamento forzato, ma, in fin dei conti, gradito. Amanda Sandrelli e Blas Roca Ray, marito e moglie nella vita, stavano bene nei rispettivi ruoli. Un'aggiunta al naturale finale, potrebbe essere opportunamente tagliata. Ne guadagnerebbe lo spettacolo.

                                                                              Vittorio Borgioli

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